La rottamazione delle cartelle coinvolge anche le casse previdenziali che hanno affidato la riscossione a Equitalia

di Marina Crisafi - Via libera alla rottamazione delle cartelle per i debiti contratti dagli avvocati con la Cassa e con l'ordine. A prevederlo è l'art. 6 del d.l. fiscale (d.l. n. 193/2016) che, nella versione ormai pronta per la conversione in legge, disciplina la definizione agevolata di tutte le somme iscritte a ruolo dal 2000 al 2016, ivi incluse quelle delle casse previdenziali private.

Sono 16, infatti, le casse di previdenza che, avendo affidato la riscossione ad Equitalia, sono interessate dall'operazione rottamazione. E tra queste, oltre agli avvocati, ci sono anche giornalisti, farmacisti, commercialisti e veterinari.

Ad essere inclusi nella rottamazione inoltre sono anche i debiti contratti con gli ordini professionali che hanno affidato incarico alla società di riscossione il recupero delle morosità degli iscritti.

Come funziona la rottamazione

Pertanto, rebus sic stantibus, anche gli avvocati potranno presentare istanza per la definizione agevolata delle cartelle relative ai debiti iscritti a ruolo dal 2000 al 2016 compreso, con lo "sconto" delle sanzioni, degli interessi di mora e delle somme aggiuntive.

Il pagamento potrà avvenire anche a rate, fino a 5, fermo restando che, come prevede il decreto, il 70% delle somme dovute sia versato nel 2017 e il 30% nel 2018.

La dichiarazione va inoltrata entro il 31 marzo 2017, mentre entro il 31 maggio l'agente della riscossione comunicherà l'ammontare complessivo delle somme dovute ai fini della definizione.

Per approfondimenti sulla sanatoria, vai alla guida completa sulla rottamazione delle cartelle

L'impatto sulle Casse

Com'è evidente, l'operazione rottamazione avrà un forte impatto anche sulle casse di previdenza dei professionisti, a partire dagli avvocati sino ad arrivare ai geometri, passando per i commercialisti.

La previsione sta già disorientando e creando allarme per il sistema, giacchè la norma potrebbe pesare per diverse centinaia di milioni sui bilanci degli enti di previdenza dei professionisti, tenendo conto che, in alcuni casi, la morosità ha toccato punte del 50% del numero degli iscritti e che la sanatoria consentirà un vero e proprio taglio netto del credito.

Ciò ha fatto già partire, come riporta ItaliaOggi, il "pressing" degli enti previdenziali per delimitare l'area di applicazione della sanatoria escludendo le casse e gli ordini professionali. Ma sarà piuttosto difficile che vengano apportate modifiche in corsa, visto che il testo di conversione del decreto, fresco di fiducia alla Camera, è sostanzialmente "blindato" anche al Senato. Tanto che la stessa Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati) sta già lavorando per far introdurre l'esclusione nella legge di bilancio.


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