I passaggi, i requisiti e i numeri dell'accesso all'Ape volontaria, aziendale e social

di Marina Crisafi - Ormai delineata la platea e i canoni per l'accesso alle tre tipologie di anticipo pensionistico (Ape), si delinea anche il percorso da intraprendere per ottenere il prestito-ponte che potrà essere richiesto a partire dal prossimo mese di maggio e sino alla fine del 2018, data in cui l'esecutivo deciderà se la misura sperimentale potrà diventare strutturale o meno.

Ecco, dunque, i requisiti da possedere e i passaggi da seguire per accedere all'Ape:

I requisiti

Potranno accedere all'Ape volontaria e aziendale, i lavoratori iscritti all'assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive (fondo trasporti, Inpdai, ecc.) ed esclusive (Inpdap, Fs), alla gestione separata dell'Inps che abbiano almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi e pensione (al netto del rimborso del prestito anticipato) almeno 1,4 volte il trattamento minimo.

Le medesime categorie potranno accedere anche all'Ape Social, purchè rientrino in una delle seguenti condizioni e/o siano occupati nei seguenti settori professionali:

- abbiano almeno 63 anni di età e 30 di contributi e siano disoccupati (per licenziamento, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale) e abbiano terminato l'ammortizzatore sociale da minimo 3 mesi; ovvero assistano un parente di primo grado convivente (o il coniuge) con handicap grave (legge 104); o, ancora, abbiano una invalidità uguale o superiore al 74%;

- abbiano almeno 63 anni di età e 36 di contributi e siano operai dell'edilizia o dell'industria estrattiva; conduttori di gru o macchinari mobili nelle costruzioni; conciatori; macchinisti e personale viaggiante; conduttori di mezzi pesanti e camion; infermieri (o comunque occupati nelle professioni sanitarie infermieristiche) e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; professori di scuola pre-primaria; facchini; addetti servizi di pulizia non qualificati; operatori ecologici.

Le categorie sono già delineate nella legge di bilancio all'esame delle Camere, ma i dettagli saranno definiti ulteriormente con un decreto di Palazzo Chigi.

I passaggi

Per accedere all'anticipo finanziario sia che si tratti di Ape volontaria che d'impresa (a valle degli accordi sindacali e datoriali), occorrerà una doppia domanda all'Inps. La prima servirà per chiedere la certificazione del diritto all'uscita anticipata, la seconda per la pensione vera e propria con contestuale attivazione dell'anticipo finanziario a garanzia.

Occorrerà avere (oltre ai requisiti di età e contributivi) una pensione certificata non inferiore a 1,4 volte il minimo (corrispondente a circa 700 euro) al netto delle rate del prestito.

La durata minima sarà di sei mesi (al di sotto di tale tetto non si potrà chiedere l'anticipo), la massima di 43 mesi e il finanziamento potrà arrivare al massimo al 90% dell'assegno (calcolato sulla base della pensione futura certificata), ma il prestito non potrà ridurre il trattamento pensionistico al di sotto dei 700 euro (ossia, 1,4 volte l'assegno sociale).

La scelta, di importo e durata, sarà effettuata probabilmente attraverso il simulatore virtuale "La tua pensione", con l'Inps, potendo visualizzare in tal modo nell'immediatezza la "convenienza" dell'anticipo (ossia il costo del rimborso ventennale e il relativo peso sulla pensione).

I dettagli saranno definiti, in ogni caso, col prossimo dpcm.

Nella domanda, il lavoratore dovrà indicare anche la banca e l'assicurazione ai fini del finanziamento, e una volta ottenuto il via libera finale dell'Inps, l'Ape andrà in pagamento entro 30 giorni lavorativi.

Per l'Ape social, l'accesso è più diretto. Basterà presentare domanda all'Inps per l'indennità che consente di raggiungere la pensione finale e il riconoscimento della prestazione assistenziale di importo pari alla futura pensione (che non potrà essere superiore ai 1500 euro mensili e non potrà essere cumulata con altri ammortizzatori sociali).


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