Il ddl di riforma si muove nell'ottica europea del conseguimento obbligatorio del titolo universitario per tutti i liberi professionisti entro il 2020

Avv. Isabella Vulcano - A breve la professione di geometra cambierà volto e per poterla esercitare sarà necessaria la laurea. La proposta di legge che riforma il percorso di accesso alla professione, infatti, ha appena iniziato il suo iter parlamentare ed è all'esame della commissione ambiente della Camera.

Il ddl (qui sotto allegato) risponde alla richiesta di adeguamento formulata dall'Unione Europea che prevede entro il 2020 il conseguimento obbligatorio del titolo universitario per tutti i professionisti.

Vediamo com'è disciplinata oggi la professione e le novità della riforma:

La disciplina attuale

Come noto, oggi, per poter esercitare l'attività di geometra è necessario diplomarsi presso un istituto tecnico per geometri e, successivamente, a seguito di un tirocinio (di 18 mesi presso lo studio di un professionista geometra, ingegnere civile o architetto), sostenere l'esame di abilitazione professionale per poi iscriversi all'albo. In alternativa, si può diventare geometri conseguendo il diploma e lavorando con funzioni da geometra in modo gerarchicamente inquadrato per cinque anni.

A breve tutto questo non basterà più e la professione, per andare incontro alle richieste di Bruxelles di far crescere il livello qualitativo (di questa come di tutta una serie di percorsi confinanti), richiederà il conseguimento di una laurea ad hoc.

La riforma

La proposta di legge (recante "Disciplina della professione di geometra e norme per l'adeguamento delle disposizioni concernenti le relative competenze professionali", prima firmataria, l'on. Simona Flavia Malpezzi) presentata lo scorso 9 settembre alla Camera dei deputati è passata in questi giorni all'esame della commissione ambiente. Il ddl, sul quale c'è ampia convergenza, istituisce, innanzitutto, l'obbligo della laurea triennale per l'esercizio della professione, al termine della quale non ci sarà, più il periodo di praticantato né l'esame abilitante all'esercizio della professione in quanto sarà lo stesso titolo (con naturalmente esame finale necessario per conseguirlo) ad abilitare il futuro geometra.

La fase del praticantato verrà, invece, svolta presso uno studio tecnico durante gli ultimi sei mesi del corso di laurea. Un apposito provvedimento del Ministero, infine, disciplinerà i programmi formativi.

Qualche dato

Oggi la professione è esercitata in Italia da circa 100mila soggetti, di cui novemila donne. La professione ha attratto nell'ultimo decennio oltre 22mila giovani professionisti e l'obiettivo per il prossimo futuro è quello di inserirne almeno altri 25mila nei settori emergenti (come energia, acustica e ambiente).

Per aprire uno studio occorrono, nella fase iniziale, circa 10-15mila euro.

Le competenze richieste al geometra (allargate nel tempo) sono le seguenti: progettazione e direzione dei lavori, topografia, pratiche catastali, stime immobiliari, efficienza energetica (ecc.).

Ddl riforma geometri
Isabella Vulcano
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