Non è chiaro se i nuovi obblighi introdotti dal correttivo al Jobs Act siano operativi o necessitino di ulteriori precisazioni

di Valeria Zeppilli - Il decreto legislativo numero 185/2016, correttivo al Jobs Act entrato in vigore lo scorso 8 ottobre (qui sotto allegato), ha previsto un nuovo obbligo in materia di voucher: quello della comunicazione oraria.

In realtà, come riporta ItaliaOggi, la stretta non sarebbe ancora operativa dato che l'obbligo, per divenire effettivo, necessiterebbe di un decreto che intervenga a disciplinarne le modalità attuative.

Stiamo parlando, più nel dettaglio, dell'onere in capo ai committenti imprenditori non agricoli o professionisti che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio di comunicare all'ispettorato del lavoro competente per territorio mediante sms o e-mail i dati anagrafici del lavoratore o il suo codice fiscale con almeno 60 minuti di anticipo rispetto all'avvio della prestazione.

La comunicazione deve inoltre contenere il luogo, il giorno e l'ora di inizio e di fine della prestazione.

Un simile onere sorge anche in capo ai committenti imprenditori agricoli, i quali invece dovranno comunicare nello stesso termine e con le stesse modalità i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione, questa volta facendo riferimento a un arco temporale non superiore a tre giorni.

Leggendo attentamente la nuova formulazione del comma 3 dell'articolo 49 del d.lgs. n. 81/2015 introdotta dal recente correttivo, tuttavia, la necessità di un decreto per rendere operativa la stretta non è poi così chiara. Testualmente, infatti, la norma stabilisce che "con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali possono essere individuate modalità applicative … nonché ulteriori modalità di comunicazione in funzione dello sviluppo delle tecnologie".

Anche questa volta, insomma bisogna interpretare, nell'attesa di chiarimenti ufficiali. 

D.lgs. n. 185/2016
Valeria Zeppilli

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