Ecco le conseguenze penali e civili che ne possono derivare

di Valeria Zeppilli - Quando una coppia entra in crisi, spesso prendono il via battaglie su più fronti durante le quali coloro che un tempo pensavano di non poter fare a meno l'uno dell'altra si sferrano reciprocamente colpi anche molto dolorosi.

E non è raro che un genitore possa decide di allontanarsi dalla casa coniugale portando con sé i figli senza comunicare all'altro dove andranno ad abitare.

Vediamo quali sono le conseguenze legali di una simile decisione.

Conseguenze penali

Allontanarsi dalla casa coniugale con i figli è un comportamento che può avere conseguenze penale anche piuttosto serie.

Il nostro ordinamento, all'articolo 574 del codice penale, punisce infatti con la reclusione da uno a tre anni "chiunque sottrae un minore degli anni quattordici, o un infermo di mente, al genitore esercente la potestà dei genitori, al tutore o al curatore, o a chi ne abbia la vigilanza o la custodia, ovvero lo ritiene contro la volontà dei medesimi". Dato che per chiunque deve intendersi anche l'altro genitore, il conto è presto fatto.

Di conseguenza, ogni qualvolta un genitore impedisca all'altro di vigilare sul figlio, di svolgere la sua funzione educativa e di avere un legame affettivo con la prole allontanandosi con questa in un posto sconosciuto, corre il rischio di porre in essere un'ipotesi di sottrazione di minore penalmente sanzionabile.

Anche la giurisprudenza è di questo avviso: basti pensare, ad esempio, che con la sentenza numero 42370 del 15 ottobre 2009 la Corte di cassazione ha ritenuto integrato il reato di cui all'articolo 574 c.p. dal comportamento di una donna, affidataria dei figli, che li aveva allontanati dal padre consentendo solo dei contatti telefonici.

Conseguenze civili

Andare via di casa portando con sé i figli, peraltro, può avere anche conseguenze di carattere civile.

Innanzitutto, se mancano dei validi motivi, l'allontanamento dalla casa coniugale può essere considerato motivo di addebito della separazione (cfr., ad esempio, Cass. n.2059/2012).

Con la sentenza numero 10719/2013, poi, la Cassazione ha addirittura levato a una moglie il diritto di abitazione della casa coniugale e l'affidamento dei figli, per aver questa approfittato delle vacanze estive per allontanarsi dall'abitazione con la prole all'insaputa del marito.

Un simile comportamento, infine, può far entrare in gioco la PAS, ovverosia la sindrome dell'alienazione parentale

, della quale i giudici hanno iniziato a parlare già da un po'. Si tratta del condizionamento psicologico sui figli fatto da un genitore per distruggere ai loro occhi la figura dell'altro e che rappresenta un motivo idoneo a derogare alla regola dell'affidamento condiviso.

Valeria Zeppilli

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