La risposta è negativa, stante l'evidente conflitto di interessi. Egli può però rappresentare altri condomini con delega

Domanda: "Il condomino che si propone come amministratore può votare per sé?"

Risposta: "No: il condomino che si propone come amministratore non ha la possibilità di votare: in caso contrario, infatti, si creerebbe un evidente conflitto di interessi.

A tal proposito la Cassazione ha affermato più volte che al condominio, con riferimento al computo delle maggioranze, va applicata la normativa prevista per le società con riferimento al conflitto di interessi, con la conseguenza che sono esclusi dal diritto di voto tutti quei condomini che sono portatori di interessi propri, rispetto a una delibera assembleare, potenzialmente contrastanti con quelli del condominio (cfr., ad esempio, Cass. n. 6853/2001).

In ogni caso, occorre precisare che non vi è conflitto di interessi quando non è possibile individuare una divergenza sicura tra le ragioni personali del condomino e l'interesse istituzionale del condominio.

Diverso dal caso di voto diretto del condomino in sede di delibera inerente la sua nomina ad amministratore è il caso in cui, nella medesima delibera, egli voti quale delegato da altri condomini. In tale ipotesi il voto non può considerarsi espresso in conflitto di interessi ed è quindi possibile e valido: deve infatti ritenersi che i deleganti abbiano preventivamente valutato che il loro interesse è conforme a quello del candidato amministratore.

Va comunque chiarito che successivamente alla sua nomina, in forza di quanto previsto dall'articolo 67 delle disposizioni per l'attuazione del codice civile, l'amministratore non potrà più ricevere delle deleghe per la partecipazione all'assemblea".

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