La pdl presentata in Parlamento mira a modificare il reato ex art. 727 c.p. prevedendo anche il divieto di detenzione di qualsiasi animale per due anni

di Marina Crisafi - Chi abbandona un animale potrà essere condannato anche a pagare le spese per il soggiorno e le cure che si rendono necessarie presso la struttura pubblica o privata che lo ospita, fino al successivo affidamento. Ma non solo, potrà subire altresì il divieto di detenzione di qualsiasi animale per un periodo di due anni. Sono queste le novità principali della proposta di legge appena presentata in Parlamento e assegnata alla commissione giustizia della Camera, che mira a modificare l'art. 727 del codice penale in materia di abbandono di animali.

Ad oggi, l'articolo dispone che chiunque abbandoni gli animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività, è punito con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detenga animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.

Appare evidente, si legge nella relazione al testo (qui sotto allegato), che vede come primo firmatario l'onorevole Matarrese e altri, "che la norma si rivela nei fatti ancora poco incisiva in termini di intimidazione e deterrenza poiché se la pena massima per l'arresto limitata a un anno sembra ragionevole altrettanto non può dirsi per la sanzione pecuniaria che parte da un valore che, anche nel comune sentire, non è adeguatamente commisurato al tipo di reato commesso".

Da qui la proposta di legge che si propone di modificare l'art. 727 raddoppiando l'ammenda già prevista e introducendo un nuovo comma che prevede due pene accessorie.

Ecco, nello specifico, le novità:

Ammenda doppia per chi abbandona

Ferma restando la pena della reclusione, il testo mira a modificare l'art. 727 del codice penale, sostituendo l'ammenda oggi prevista (da mille a 10mila euro) con "l'ammenda da 2.000 a 20.000 euro".

Spese a carico di chi abbandona

La prima sanzione accessoria, conseguente alla sentenza di condanna per abbandono di animali domestici, prevede la possibilità per il giudice di disporre l'obbligo, per il condannato "di provvedere al soggiorno e al sostentamento alimentare e sanitario dell'animale presso un'adeguata struttura pubblica o privata fino al successivo affidamento".

La pena, sostengono i firmatari, "appare adeguata soprattutto in considerazione del fatto che tende a ridurre le risorse pubbliche impiegate per la gestione degli animali nelle strutture che li ospitano". Basta pensare, infatti, che per ogni cane ospitato in un canile il comune versa circa 1.000 euro all'anno e i canili italiani ne contano circa 200000 unità.

Divieto di detenere altri animali

La seconda pena accessoria che la pdl intende introdurre nel comma aggiuntivo all'art. 727 del codice penale contempla la possibilità per il giudice, nei confronti del soggetto che viene condannato per il reato di abbandono, di disporre altresì il divieto di detenzione di qualsiasi altro animale per un periodo di due anni.

Il testo della proposta di legge sul reato di abbandono di animali

Foto: 123rf.com
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