Secondo il risultato di uno studio americano, la fine dell'estate e l'inizio della primavera, sono i periodi in cui si divorzia di più

di Gabriella Lax - Sono marzo e agosto i mesi critici per separazioni e divorzi. Almeno, secondo quanto affermato da uno studio presentato a Seattle durante il meeting annuale dell'American Sociological Association (Asa) da due ricercatori dell'università di Washington, Julie Brines e Brian Serafini. A detta degli esperti, che hanno analizzato le domande di divorzio presentate nello stato di Washington dal 2001 al 2015, la rottura ufficiale avviene secondo una specie di "calendario domestico" che trova i suoi picchi annuali in due stagioni ben precise: all'inizio della primavera e alla fine dell'estate. A restare salve invece sono le feste comandate di Natale e le ferie estive.

Quali le motivazioni alla base di queste coincidenze riscontrate nei dati? Da un lato, per i ricercatori, l'atmosfera natalizia, con l'immagine e, in molti casi, l'illusione di poter riunire la famiglia sotto l'albero. Dall'altro, le vacanze estive in cui si spera di potersi riconciliare nel caso di rapporti che traballano.

In realtà, è proprio la convivenza relativa alle due situazioni precedenti che, in molte occasioni, aumenta lo stress e peggiora la situazione, facendo deflagrare la coppia.

E dunque, dopo le vacanze, estive o natalizie, si arriva al saluto finale che trova il malaugurato coronamento proprio nel divorzio. Per questo allora fine agosto, per sistemare tutto prima che i figli ritornino a scuola e marzo perché, messo da parte il letargo invernale, con le giornate che si allungano e la primavera alle porte, torna la voglia di fare e di ricominciare.


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