La proposta di legge allegata introduce l'obbligo dell'esposizione nelle scuole e negli uffici comminando sanzioni anche per chi non vigila

di Marina Crisafi - Multa fino a mille euro per chi toglie il crocifisso dalle scuole o dagli uffici o per chi si rifiuta di esporlo. È quanto prevede il disegno di legge "Disposizioni concernenti l'esposizione del crocifisso nelle scuole e negli uffici delle pubbliche amministrazioni", presentato nei giorni scorsi alla Camera, d'iniziativa dei deputati Simonetti, Fedriga, Gianluca Pini ed altri.

Il testo (qui sotto allegato) prende le mosse dalle recenti e ripetute polemiche relative alla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, per ribadire il significato non solo religioso del simbolo, inteso come "valore universale, indipendentemente da una specifica confessione religiosa", così come - si legge nella relazione al ddl - "aveva autorevolmente sostenuto il Consiglio di Stato, nel parere n. 63, espresso in data 27 aprile 1988", ribadito poi nella sentenza n. 556/2006, che nel rimarcare la pari libertà a tutte le confessioni religiose lo aveva inquadrato "per i principi che evoca - quale - parte del patrimonio storico".

Per cui, si legge nel testo, "non si ritiene che l'immagine del crocifisso nelle aule scolastiche, o più in generale negli uffici pubblici, nelle aule dei tribunali e negli altri luoghi nei quali il crocifisso o la croce si trovano ad essere esposti, possa costituire motivo di costrizione della libertà individuale a manifestare le proprie convinzioni in materia religiosa. Risulterebbe inaccettabile per la storia e per la tradizione dei nostri popoli, se la decantata laicità della Costituzione repubblicana fosse malamente interpretata nel senso di introdurre un obbligo giacobino di rimozione del crocifisso; esso, al contrario, rimane per migliaia di cittadini, famiglie e lavoratori il simbolo della storia condivisa da un intero popolo". E cancellare i simboli di tale identità storica significherebbe, per i deputati firmatari, "svuotare di significato i principi su cui si fonda la nostra società".

Per tali motivi, si sollecita l'introduzione di un provvedimento "che assicuri che non vengano messi in discussione i simboli e i valori fondanti della nostra comunità" sancendo l'obbligatorietà dell'esposizione del crocifisso in una serie di luoghi pubblici, dalle scuole agli uffici, ai tribunali e finanche nelle carceri, negli ospedali, nelle stazioni e negli aeroporti, con la previsione di specifiche sanzioni per ogni violazione. 

Vediamo, nel dettaglio, le novità:

Crocifisso, simbolo del Paese

Ex art. 1 della pdl, il crocifisso, emblema di valore universale della civiltà e della cultura cristiana, "è riconosciuto quale elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell'Italia, indipendentemente da una specifica confessione religiosa". Per cui, ne viene disciplinata l'esposizione in tutti gli uffici della P.A. con il fine di "testimoniare, facendone conoscere i simboli, il permanente richiamo del Paese al proprio patrimonio storico-culturale che affonda le sue radici nella civiltà e nella tradizione cristiana".

Esposizione obbligatoria

Il ddl prevede che in tutte le aule delle scuole, di ogni ordine e grado, delle università e delle accademie, nonché negli uffici delle pubbliche amministrazioni, in quelli degli enti locali territoriali e ovunque siano convocati i consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e delle comunità montane, così come nei seggi elettorali, negli stabilimenti di detenzione e pena, negli uffici giudiziari e nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, nelle stazioni e nelle autostazioni, nei porti e negli aeroporti, nelle sedi diplomatiche e consolari italiane e negli uffici pubblici italiani all'estero, "è fatto obbligo di esporre in luogo elevato e ben visibile l'immagine del crocifisso".

Viene demandato alle amministrazioni il compito di emanare gli appositi provvedimenti attuativi entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge.

Sanzioni per chi rimuove il crocifisso o si rifiuta di esporlo

Il ddl commina specifiche sanzioni nei confronti di chi non rispetti l'obbligo di esporre il crocifisso, sancendo che "chiunque rimuove in odio ad esso l'emblema della croce o del crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende, è punito con l'ammenda da 500 a 1.000 euro".

Alla medesima sanzione è soggetto il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che si rifiuti di esporre nel luogo d'ufficio la croce o il crocifisso, nonché, chiunque, investito di responsabilità nella pubblica amministrazione, ometta di ottemperare all'obbligo di provvedere alla loro collocazione o di vigilare affinchè gli stessi emblemi siano esposti secondo quanto indicato dalla legge.

Ddl Crocifisso

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