Il primo esperimento sarà attivato a Milano, ma il modello è replicabile in tutta Italia

di Gabriella Lax - Un bonus di 1.500 euro come contributo annuale per l'assunzione di una badante o, meglio, per acquisire "ore di servizio". Si tratta di un progetto innovativo che prevede un contributo annuo da destinare all'assistenza familiare a condizione che la stessa sia erogata dal sistema del comune, che si impegna a selezionare e formare le badanti. A sperimentarlo per primo sarà il comune di Milano, dove ogni anno vengono spesi circa 20 milioni di euro per seguire 12mila bisognosi, tracciando un modello che non è escluso possa essere replicato nelle amministrazioni di altre città italiane.

Nel capoluogo lombardo, il progetto, annunciato dall'assessore al welfare Piefrancesco Majorino, sarà discusso in Giunta a settembre e riguarderà i nuclei familiari con un Isee fino a 20 mila euro e in misura proporzionale rispetto alla reale situazione economica: quindi, chi più guadagna (dentro il tetto dei 20 mila euro) meno percepisce, e viceversa.

Ma quello economico non sarà l'unico vincolo: infatti, l'assegno sarà erogato a condizione che l'operatore che cura la persona anziana (over 70) sia scelto attraverso il sistema del Comune. Il punto di partenza per la realizzazione del progetto è stato lo sportello badanti, grazie al quale sono stati identificati gli assistenti familiari, mettendo in contatto domanda e offerta di lavoro, realizzando l'assistenza anche di carattere contrattuale, con la garanzia della qualità della prestazione.

Da qui la nuova opportunità: la sovvenzione per l'acquisto di ore di lavoro di badanti e tate formate, sussistendo un certo tipo di reddito da parte degli utenti.

Non si tratta per il comune milanese di un intervento isolato, piuttosto di uno strumento complementare di un approccio all'assistenza che ha sperimentato negli anni importanti percorsi innovativi come, ad esempio, l'introduzione delle badanti di condominio in 30 stabili. Senza tralasciare che queste innovative metodologie di assistenza tecnica di tipo formativo per i caregivers e di assistenza alla contrattualizzazione di tali servizi costituiscono un importante muro per arginare il lavoro in nero.



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