Dai panini per strada agli zoccoli di legno ecco i provvedimenti più bizzarri adottati in diverse località turistiche italiane per vietare tutto ciò che gli italiani vorrebbero fare... almeno d'estate

di Redazione - L'estate è il momento dell'anno in cui ci si sente più liberi e spensierati: complici le vacanze e forse anche il caldo della bella stagione, chi non ha voglia di adottare stili di vita meno "ingessati" del solito?


Peccato però che bisogna fare i conti con una serie infinita di divieti che possono cambiare addirittura da una località all'altra.


A fronte di tante ordinanze suggerite dal buon senso ce ne sono diverse (diciamo così: un pò stravaganti) che nel nome del cosiddetto "decoro urbano" stabiliscono sanzioni per comportamenti che non sembra diano fastidio a nessuno e che rischiano di far apparire il BelPaese un pò anacronistico.


Uno dei primi divieti che a suo tempo fece discutere è quello che fu adottato nel 2012 dal Comune di Venezia: niente più panini per strada. Il provvedimento che fu immediatamente ribattezzato con il nome di "ordinanza anti bivacco" aveva introdotto il divieto per turisti e cittadini di sostare per consumare cibo o bevande. Analogo divieto è stato poi adottato anche in altri comuni.


C'è poi il divieto passeggiare con gli zoccoli di legno che ha visto come apripista la città di Capri, seguita poi da Positano e Ischia.


All'isola di Capri inoltre le sanzioni amministrative sono particolarmente salate: sono previste multe che vanno da 413 a 1656 euro per chi nel periodo tra il 24 marzo e il 1° novembre 2016 vi sbarca con il suo veicolo (auto o scooter che sia). Il divieto fortunatamente prevede alcune deroghe come per i residenti, le ambulanze e i carri funebri.


Ma chi pensa che i divieti siano tutti qui forse non sa che a Riccione è stato confermato anche quest'anno il divieto di passeggiare a torso nudo in alcune zone della città. Chi vi si reca in vacanza dovrà dunque coprirsi, anche se ha caldo, dato che la località balneare vuole tutelare l'immagine e il decoro della città. E i divieti di Riccione fanno coppia con quelli di San Quirico d'Orcia, dove chi passeggia in costume da bagno, fuori dalle spiagge, può essere multato con un'ammenda che può arrivare fino a 500 euro.


A tutela del decoro urbano si schiera anche Albisola Superiore dove è vietato stazionare in costume da bagno fuori dal lungomare ma è anche vietato l'assembramento di persone dalle ore 03.15 alle ore 7.00 in luoghi che non siano la stazione e il lungomare.


E ancora: a Teggiano (Salerno) il calcio Balilla è off-limits ma solo dopo una certa ora; a Gaeta, Fondi e Formia c'è il divieto di bivaccare, pescare e accendere falò nel giorno di ferragosto. Chi non ricorda poi quando nel 2010 a Castellamare di Stabia il sindaco vietò di indossare abiti succinti? Un provvedimento che riuscì a scatenare critiche anche dalla stampa internazionale.


Ma il Bel Paese è fatto anche di questo: ogni città ha i suoi divieti, in barba all'unità nazionale...


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