Le Tpl potranno ricorrere alla riscossione coattiva. Lo prevede la nuova legge di conversione del dl enti locali

di Marina Crisafi - Linea dura contro i "portoghesi" dei mezzi di trasporto locali. Chi non paga il biglietto del treno regionale, dell'autobus o della metro e viene multato, può andare incontro a guai seri vedendosi recapitare a casa una cartella, come quella di Equitalia, con tanto di sanzioni e mora per il mancato pagamento. La novità è contemplata nella legge di conversione del d.l. enti locali (decreto n. 113/2016) che ha ricevuto il via libera definitivo il 2 agosto scorso e attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Nello specifico, la nuova norma che ha trovato spazio nel "calderone" del decreto, voluta dalle stesse aziende Tpl e frutto delle modifiche apportate al testo in commissione bilancio alla Camera, prevede che agli operatori dei trasporti pubblici regionali e locali potranno riscuotere tramite ruolo, "è consentito il ricorso alla riscossione coattiva mediante ruolo dei crediti derivanti dalla constatazione di irregolarità di viaggio accertate a carico degli utenti e dalla successiva irrogazione delle previste sanzioni".

Ciò significa che sulle multe per il mancato pagamento si applicheranno, interessi e oneri di riscossione, con conseguenti aumenti degli importi, andando incontro anche al rischio di veder pignorato lo stipendio, la pensione o il conto corrente e altresì di vedere iscritto il fermo auto.



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