Si chiama R1 il personal humanoid progettato dall'Istituto italiano di tecnologia di Genova per assistere le persone collaborando in casa e negli ospedali

di Marina Crisafi - Potrà portare il caffè a letto, riordinare gli armadi, fare le pulizie domestiche e svolgere svariate azioni quotidiane, prendendo decisioni anche in maniera autonoma. È R1, il "personal humanoid" che rappresenta la nuova frontiera della robotica e che è destinato a diventare un valido collaboratore domestico e professionale in grado di assistere le persone non autosufficienti. Progettato da un team di 22 ingegneri dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, R1, infatti, è dotato di una tecnologia open source che si collega tramite wireless ad internet, di scanner 3D, telecamere stereo, accelerometri e altoparlanti, tutte dotazioni che gli consentono di muoversi alla velocità di 2 km/h, di alzare oggetti fino a un certo peso, di maneggiare con cura oggetti delicati, grazie alle due braccia e alla pelle artificiale di cui sono ricoperte le sue "mani" e con la serie di "pacchetti" ad hoc di intelligenza artificiale in preparazione da parte dei ricercatori dell'Iit, sarà dotato di capacità specifiche: come pulire il pavimento, cucinare, passare la polvere e fornire assistenza a malati e anziani non autosufficienti. Anche se non può parlare, R1 è in grado di comunicare con una gestualità ben precisa e una serie di simboli che appaiono sullo schermo led di cui è dotato che funge da volto. Quanto all'"aspetto", il robot è fatto di plastica e fibra di carbonio, è alto poco meno di un metro e mezzo e pesa circa 50 kg ed ha un'autonomia di tre ore (con batteria), dopo di che va collegato alla presa elettrica, esattamente come si fa con smartphone e tablet.

Il futuro prossimo di R1 è quello di essere impiegato nelle reception di ospedali, aeroporti e centri commerciali per dare informazioni e supporto a pazienti e clientela, ma nel giro di pochi anni è destinato a diventare un membro di casa, una via di mezzo tra un maggiordomo, un assistente e un badante.

Sul mercato arriverà dal 2017, il prototipo avrà un costo iniziale di circa 50mila euro diventando via via più accessibile a una fascia più larga della popolazione nel lungo periodo.


Foto: 123rf.com
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