Borse crollate e panico in tutta Europa, questo l'effetto immediato del referendum. A spaventare ora è l'effetto domino

di Valeria Zeppilli - Quando ieri sera la maggior parte degli italiani è andata a dormire, il "pericolo Brexit" sembrava quasi scampato, ma al risveglio la notizia è risuonata forte su tutti i giornali, nel web e in televisione: la Gran Bretagna abbandona l'Unione Europea! Questo è quanto deciso dal 51,9% dei cittadini che, con l'occasione, hanno scattato la fotografia di un paese in realtà completamente spaccato.

Come prevedibile, è subito scattato il panico.

Le borse sono crollate e con esse la sterlina, che ha toccato il valore più basso dell'ultimo trentennio: il 10% in meno sul dollaro.

I principali esponenti politici inglesi o hanno esultato o si sono trovati dinanzi a una sconfitta di non poco conto, primo tra tutti il premier Cameron che non ha esitato ad annunciare le sue dimissioni e a tirarsi fuori da ogni trattativa inerente i negoziati che la Brexit renderà necessari.

I vertici UE hanno immediatamente fissato un incontro, seppur informale, a margine del Consiglio Europeo dei prossimi 28 e 29 giugno, probabilmente anticipato da un vertice tra la Merkel, Renzi, Hollande e Tusk lunedì prossimo a Berlino.

Il principale timore che è sorto a seguito dell'esito del referendum è quello strettamente connesso all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea e alla gestione di tale passaggio epocale che non mancherà di segnare direttamente tutti i paesi membri (leggi anche: "Uno sguardo alla Brexit: quali rischi per l'Italia?").

Tutti gli accordi tra UE e Regno Unito andranno rinegoziati, cosa che, ad essere ottimisti, necessiterà di almeno due/tre anni. Senza considerare quali sorti potranno riguardare le aziende che hanno deciso di aprire una sede in Gran Bretagna per sentirsi "dentro" l'Unione Europea. E soprattutto le centinaia di migliaia di italiani (solo a Londra sono 250mila secondo i dati!) che ci vivono per motivi di studio o lavoro.

C'è poi una domanda, che nasconde un timore non secondario e per alcuni niente affatto remoto, che sta iniziando a circolare tra tutti: la Brexit innescherà una reazione a catena? Forti di questo precedente, altri Stati decideranno di abbandonare l'Europa Unita?

Gli esponenti euroscettici di alcuni paesi (come l'italiano Salvini o la francese Le Pen) hanno subito colto l'occasione per esultare e iniziare l'opera necessaria a rendere la decisione di ieri un apripista per un abbandono dell'UE più massiccio. Sarà davvero così? E l'effetto domino potrebbe interessare anche l'Italia? Staremo a vedere.

La rassegna stampa:

» E' Brexit: sterlina in caduta libera, Borse a picco. Piazza Affari mai così male - La Repubblica
» Brexit, Juncker: Non è la fine dell'Europa, Cameron di dimette. Boris Johnson favorito per la successione - ANSA.it
» Brexit, i leader europei: "Gran Bretagna subito fuori". Merkel: "L'Ue garantisce pace" - La Repubblica
» Brexit, gli analisti: "La fine della globalizzazione" - La Repubblica
» Brexit, Salvini: grazie Uk, ora tocca a noi. M5s: Ue deve cambiare o muore - Il Sole 24 Ore
» Brexit: hanno perso giovani, laureati e i liberal metropolitani - Corriere della Sera
» Vince la Brexit: adesso chi sarà il prossimo? - La Stampa
» Brexit al 52%: vincono i sì. David Cameron si dimette - La Gazzetta dello Sport
» tutto il «leave» MINUTO PER MINUTO - Il Sole 24 Ore

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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