Se il prelievo è sostanzioso vi è il rischio di essere sanzionati per violazione di una delle diverse norme del nostro ordinamento

di Valeria Zeppilli - Qualche anno fa, alcuni "ladri di acqua di mare" sono stati fermati dalla Capitaneria di porto mentre erano intenti a prelevare 10 litri di acqua con delle taniche.

La domanda che sorge spontanea è: il nostro ordinamento consente una simile attività?

Diverse norme, formalmente ancora in vigore, vietano ex se il prelievo di acqua di mare, ma si tratta di disposizioni risalenti nel tempo che si riferiscono a un periodo in cui vi era ancora il monopolio del sale.

Ad esempio l'articolo 228 del regio decreto numero 1643 del 6 novembre 1930, pur se con l'espresso fine di impedire l'abusiva produzione del sale, vieta che si asporti l'acqua dal mare senza osservare le prescrizioni stabilite.

In parte più generico è l'articolo 39 della legge numero 907 del 17 luglio 1942, il quale stabilisce non solo che l'asportazione dell'acqua del mare è vietata quando può ledere interessi del monopolio (che non c'è più), ma anche che negli altri casi essa è permessa con l'osservanza delle disposizioni del regolamento.

Oltre a tali norme, tuttavia, non bisogna dimenticare cosa prevede il codice della navigazione, il quale, all'articolo 1162 sanziona l'estrazione abusiva di arena o altri materiali, punendo "chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell'ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta" con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire tre milioni a lire diciotto milioni.

Numerose ordinanze regionali (come, tra le tante, la numero 532 del 22 ottobre 1994 della Regione Puglia), poi, vietano categoricamente di prelevare, trasportare, detenere, vendere e, soprattutto, utilizzare l'acqua di mare a fini alimentari: si pensi, ad esempio, a chi la vorrebbe utilizzare per la propria pescheria.

I rischi per la salute, infatti, sono notevoli e vanno combattuti.

È chiaro, insomma, che prelevare un secchiello d'acqua mentre si è in spiaggia non è di certo vietato, ma se l'asportazione è più sostanziosa e nasconde qualche finalità dubbia, il rischio di essere sanzionati c'è.

Valeria Zeppilli

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