Pagamenti, spedizione e diritto di recesso. Tutti i segreti per evitare spiacevoli inconvenienti quando si acquista sul web

di Lucia Izzo - Lo shopping online si è diffuso nel quotidiano fino a rappresentare un elemento ordinario dell'esperienza di molti consumatori. 

Infatti, il web offre una vetrina pressoché illimitata di prodotti d'acquistare, di ogni genere, a prezzi spesso concorrenziali e a portata di un semplice e innocuo click. 

Nonostante ciò, il meccanismo non è sempre ben oliato e può incepparsi e portare ad inconvenienti poco piacevoli.


Dove acquistare


I negozi online di grandi catene già note o i più celebri e-commerce, offrono indubbiamente maggiori garanzie (sia in termini di acquisto, pagamento e spedizione che per l'assistenza e garanzia sul prodotto) rispetto all'acquisto tra privati, pertanto, per ridurre al minimo i rischi, è consigliabile sempre affidarsi a piattaforme controllate e di fondata esperienza. 


Oppure, in caso di acquisti da terzi, controllare sempre i c.d. feedback, ossia il sistema di "giudizio" sull'affidabilità del venditore (realizzato dall'esperienza dei precedenti acquirenti) scegliendo sempre metodi di spedizione tracciabili, che permettono di monitorare la spedizione.


Mancata ricezione della merce


Per quanto riguarda la ricezione della merce a seguito di contratto concluso a distanza, l'art. 6 del d.lgs. 185/1999 prescrive che, saldo diverso accordo tra le parti, il fornitore deve eseguire l'ordinazione entro trenta giorni a decorrere dal giorno successivo a quello in cui il consumatore ha trasmesso l'ordinazione al fornitore.

E se la merce non arriva entro il termine previsto? Il consumatore ha diritto alla risoluzione del contratto e al rimborso delle somme eventualmente già corrisposte per il pagamento della fornitura. Salvo consenso del consumatore, da esprimersi prima o al momento della conclusione del contratto, il fornitore non può adempiere eseguendo una fornitura diversa da quella pattuita, anche se di valore e qualità equivalenti o superiori.


Il diritto di recesso si esercita con l'invio di una comunicazione scritta all'indirizzo geografico della sede del fornitore mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento. La comunicazione può essere inviata, entro lo stesso termine, anche mediante telegramma, telex e facsimile, a condizione che sia confermata mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento entro le 48 ore successive.


Se il venditore non adempie all'obbligo di rimborso, l'acquirente è legittimato ad azionare i rimedi legali a disposizione: oltre ad adire l'autorità giudiziaria sono disponibili anche sistemi alternativi di risoluzione delle controversie quali la piattaforma ODR, On line dispute resolution (per approfondimenti: Consumatori: da oggi online la piattaforma europea per risolvere le liti senza tribunale)


Se il venditore è nel frattempo divenuto irreperibile, attuando una vera e propria truffa, bisogna attivare il prima possibile gli strumenti di tutela, presentando denuncia alle forze dell'ordine entro 90 giorni dalla scoperta dell'inganno.

Per un'agevole comunicazione è disponibile il sito www.commissariatodips.it che, oltre a consentire la denuncia di reati telematici, offre una costante informazione sui rischi in cui si incorre nell'interfacciarsi sul web e offre anche un forum.


Quali metodi di pagamento utilizzare?


I metodi più diffusi per gli acquisti online sono sicuramente le carte di credito prepagate, non sempre sicure, anzi, nonostante i sempre più diffusi strumenti di tranciabilità dei pagamenti, risultano spesso a rischio clonazione: tuttavia, se usate solo per i singoli acquisti, ricaricando il solo importo utile e senza che queste siano ancorate a conto corrente, possono essere una comoda soluzione.


Il bonifico bancario, invece, consente di tracciare il versamento e ha valore sia in sede fiscale che legale. Il pagamento in contrassegno, ossia il pagamento alla ricezione della merce, è ancora molto diffuso in Italia per la sicurezza di pagare al momento, ma ciò non significa che sia sempre esente da rischi (ad esempio ricevere un pacco che non contiene la merce ordinata oppure, in caso di recesso, richiede tempi di rimborso molto lunghi).


Indubbiamente, al momento il pagamento che consente maggiore protezione è PayPal, intermediario tra l'acquirente e il venditore che, in caso di disguidi, offre la protezione acquisti con possibilità di aprire una contestazione entro 180 giorni dalla data del pagamento. 

PayPal gestisce i reclami relativi a disguidi come la mancata o inesatta ricezione della merce e permette all'utente di ottenere un completo rimborso.

Attenzione, tale rimborso non può essere ottenuto se il pagamento è riferito a immobili, aziende, veicoli, macchinari industriali, apparecchiature per ufficio e altri oggetti vietati secondo le regole di utilizzo di PayPal. 

 

Insomma, acquisti online sì, ma con criterio e attenzione.   

Tra le maggiori cautele da adottare, inoltre, è bene evitare le trappole del phishing o dello smishing: con mail o sms contraffatte i truffatori richiedono di cliccare su link che riportano a pagine web "trappola" del tutto simili a quelle originali, al fine di strappare all'utente i dati sensibili. 

Sempre meglio, anche se si ricevono email allarmanti, non seguire i link indicati (che, oltretutto, differiscono sempre anche se di poco rispetto a quelli originali), ma accedere al sito sempre da una nuova scheda con indirizzazione diretta. 



Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: