Impugnato dai consumatori il provvedimento attuativo emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico

di Marina Crisafi - Il decreto del ministero dello sviluppo economico sul canone Rai in bolletta è "illegittimo" e finisce davanti al Tar. A renderlo noto è Altroconsumo che ha comunicato oggi la decisione di impugnare innanzi al giudice amministrativo il provvedimento attuativo di quanto previsto dalla legge di Stabilità 2016 in ordine alla sulla tv.

Emanato "con quasi 4 mesi di ritardo rispetto alla data prevista (15 febbraio) - il decreto, rileva l'associazione dei consumatori - era poi stato bocciato preventivamente a metà aprile dal Consiglio di Stato, poiché non tutte le norme risultavano formulate in maniera adeguatamente chiara e mancavano garanzie circa il rispetto della normativa sulla privacy nello scambio di dati relativi ai contribuenti".

Tale ritardo, sottolineano i consumatori, fa sì che il decreto sia da ritenersi "superato - contenendo - disposizioni già note, come il primo addebito del canone Rai nella bolletta dell'energia elettrica di luglio o quella relativa all'autocertificazione da presentare per chi non possiede il televisore, il cui termine ultimo è già scaduto lo scorso 16 maggio".

Oltre tutto, rileva l'associazione, il provvedimento "presenta numerose incongruenze, quindi, uscito dopo mesi di ritardi, a ridosso della bolletta di luglio, con ulteriori rinvii a nuovi provvedimenti su aspetti essenziali per i consumatori, quale quello dei rimborsi per gli addebiti inesatti. In mancanza di indicazioni chiare a cui i consumatori possano fare riferimento, ci sono tutte le premesse perché si verifichino errori negli addebiti".

L'azione, ricorda infine Altroconsumo, fa seguito alla petizione lanciata nel febbraio scorso per l'abolizione del canone Rai e per una riforma strutturale e sostenibile che si muova verso il mantenimento di un solo canale di servizio pubblico e la privatizzazione degli altri.


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