Ecco come gestire i rapporti con la banca e cosa fare in caso di conto cointestato

di Valeria Zeppilli - La morte di un parente, oltre alla tristezza e al dolore, porta con sé anche una serie di questioni da sbrigare.

Una tra tutte: lo sblocco del conto corrente, utile anche a regolare i rapporti lasciati aperti dal defunto quando ancora era in vita.

Le banche, infatti, impongono a tal fine una rigida procedura che è meglio affrontare già preparati. Procedura che, peraltro, è fondamentale seguire per evitare di subire denunce dato che della morte del correntista la banca potrebbe tranquillamente non essere venuta a conoscenza.

Prima di utilizzare il conto corrente, quindi, è necessario sistemare tutto e preparare il terreno per poter agire in piena regola.

Blocco del conto corrente

Il primo fondamentale passo da compiere per far sì che il conto corrente sia sbloccato è quello di informare non appena possibile la banca del decesso.

A tal fine è consigliabile inviare presso la filiale competente una raccomandata con avviso di ricevimento contenente il certificato di morte.

Ricevuto tale documento, in genere, le banche bloccano il conto per evitare che altri, diversi dagli eredi legittimi, ne dispongano senza averne titolo.

Sblocco del conto corrente

Il successivo sblocco del conto corrente in favore di chi sia legittimato ad utilizzarlo prevede, invece, la trasmissione all'istituto di credito della dichiarazione di successione, la quale però non può prescindere dall'esatta individuazione anche dei titoli, dei depositi, dei fondi e di tutto quanto sia intestato al defunto presso la banca.

Quindi i passaggi da fare sono tre:

- recarsi presso l'istituto di credito per ottenere i conteggi,

- effettuare la dichiarazione di successione,

- trasmettere anche tale documento alla banca.

Solo a questo punto il conto verrà messo a disposizione degli eredi legittimi del correntista.

Conto corrente cointestato

Particolare, e quindi di necessaria analisi, è il caso in cui il conto corrente sia cointestato.

Più nel dettaglio, due sono le ipotesi che possono verificarsi: quella in cui la firma sia congiunta e quella in cui la firma sia disgiunta.

Se la firma è congiunta, il conto corrente viene comunque bloccato sino a quando non sono identificati gli eredi legittimi del cointestatario defunto, essendo necessario il loro intervento per poter operare su di esso.

Se la firma è disgiunta, invece, anche prima dell'esatta individuazione degli eredi, il cointestatario ancora in vita potrà continuare a disporre liberamente del conto corrente.

Vedi anche:

Conto corrente bancario cointestato: le sorti delle somme del cointestatario defunto

Guida successioni: conti correnti del de cuius

Conto corrente cointestato: se il prelievo supera il tetto, senza consenso, è appropriazione indebita

Valeria Zeppilli

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