Ecco le norme del codice della strada che limitano la durata massima del rumore, antifurto compreso

L'antifurto in auto è diventato uno strumento sempre più indispensabile, specie se si considera che, secondo un'analisi LoJack commissionata dal Ministero dell'Interno, in media in Italia solo nel 2021, sono stati rubati più di 104mila veicoli.

Ma se munirsi di antifurto è un sacrosanto diritto è anche vero che ci sono regole da rispettare, specie in relazione al limite di emissione di rumori.

Se una volta entrato in funzione, l'allarme continua a suonare per più di tre minuti, si incorre in una violazione del codice della strada.

E' l'articolo 155 innanzitutto che, come da chiara rubrica, impone la "limitazione dei rumori".

A soffermarsi sui suoni prodotti dai dispositivi di allarme acustico antifurto installati sui veicoli, più nel dettaglio, è il comma 4, il quale prevede che questi non possono superare i tempi massimi previsti dal regolamento di attuazione (in particolare dall'articolo 350) e, in ogni caso, i limiti massimi di esposizione al rumore che sono stati fissati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 1° marzo 1991.

Per quanto riguarda la durata, ciò vuol dire che i dispositivi devono essere tarati in maniera tale da evitare che il suono prodotto in caso di azionamento duri per più di tre minuti continuativi.

La sanzione? E' prevista dell'articolo 155 del codice della strada: da 42 euro a 173 euro!

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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