La denuncia della Spi-Cgil

di Marina Crisafi - Sono i pensionati i più tartassati dal fisco. Ogni anno versano nelle casse dell'Erario, tra tasse e blocco della rivalutazione degli assegni, oltre 70 miliardi di euro, ossia tre miliardi in più rispetto a quanto versano i lavoratori che possono beneficiare di maggiori detrazioni fiscali, oltre al bonus di 80 euro. A denunciarlo è lo Spi-Cgil, il sindacato dei pensionati della confederazione di Corso Italia, che ha calcolato l'impatto fiscale gravante sui magri assegni previdenziali degli italiani.

Nello specifico, evidenziano i sindacalisti, chi percepisce una pensione di mille euro al mese paga oltre 1.200 euro in più all'anno rispetto a un lavoratore. La cifra sale a 1.260 euro con un assegno di 1.200 euro e a quasi 1.100 euro per chi percepisce 1.600 euro di pensione.

Ai 60 miliardi di euro versati al fisco dai pensionati ogni anno (di cui 50 per l'Irpef e 10 per le addizionali regionali e comunali) si aggiungono, inoltre, i 10 miliardi delle pensioni superiori a tre volte il minimo (quelle sui 1.500 euro lordi) per l'effetto "trascinamento" del blocco della rivalutazione 2012-2013.

S tratta di numeri, conclude lo Spi-Cgil, che mostrano uno squilibrio evidente e che portano a chiedere "al governo attenzione e interventi urgenti per chi è in pensione".


Foto: 123rf.com
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