Per la Cassazione la luce del semaforo di corsia non regola il passaggio dei veicoli in ragione delle loro intenzioni di manovra. Il verde vale solo per chi è già incolonnato

di Valeria Zeppilli - Non importa che il semaforo sia verde: se la corsia è quella sbagliata la multa va pagata. È infatti facile, specie in prossimità dei semafori, che le strade si suddividano in più corsie che canalizzano le auto e di esse non può non tenersi conto se non si vuole rischiare una bella sanzione. Così, la Cassazione con la sentenza n. 8412/2016 (depositata il 27 aprile e qui sotto allegata), ha operato una bella "stretta sui furbetti" del semaforo, quelli cioè che per evitare il traffico, non appena vedono scattare la luce verde ne approfittano spostandosi dalla corsia nella quale sono incolonnati per passare prima. Nella sentenza, gli Ermellini hanno confermato infatti la multa inflitta ad un automobilista che, trovato il semaforo rosso alla fine della sua corsia, aveva girato nella direzione che invece era segnalata con luce verde.

I giudici hanno ricordato che le lanterne semaforiche hanno lo scopo di consentire la preselezione e l'attestamento delle auto in prossimità di un incrocio.

Così, la luce del semaforo di corsia non va a regolare il passaggio dei veicoli in ragione delle loro intenzioni di manovra, ma regola piuttosto il transito delle auto che hanno seguito la canalizzazione cui il segnale luminoso fa riferimento.

Nel caso di specie, quindi, dato che la freccia del semaforo non consentiva la svolta a sinistra a coloro che non avevano preventivamente scelto la relativa corsia, la sanzione è da reputarsi legittima.

Se si ritenesse diversamente, evidenti sarebbero gli inconvenienti per il flusso dei veicoli in prossimità dell'incrocio. Senza considerare che la rilevazione dell'infrazione diventerebbe complessa, dovendosi caso per caso indagare se il conducente che non si trova nella corsia di svolta intenda effettivamente svoltare in quella direzione.

A nulla rileva che sulla corsia percorsa dal ricorrente multato non era presente alcun divieto di svolta e che il semaforo che indicava la direzione in cui egli aveva poi svoltato era verde: se davanti a lui il segnale è rosso, il conducente si deve fermare! 


Corte di cassazione testo sentenza numero 8412/2016
Valeria Zeppilli

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