E' quanto avvenuto a un uomo di Belluno, al quale Equitalia ha chiesto il pagamento del tributo nonostante la sua casa sia inagibile e non abitabile

di Marina Crisafi - La sua casa è inagibile e non abitabile e da anni è costretto a vivere in una tenda. Ma il comune gli ha intimato di pagare la Tares (oggi Tari), il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. È quanto avvenuto a un uomo di Belluno, Andrej Jez, un tecnico industriale, musicista e liutaio polacco che da quasi 30 anni vive in Italia.

L'incubo per l'uomo, come riportato da Il Gazzettino, è iniziato con l'acquisto di un'abitazione a Ceresera in provincia di Belluno, per la quale, peraltro, sta ancora pagando il mutuo. Peccato che la casa però non abbia accessi né allacciamento alla fornitura idrica, per cui è ritenuta inagibile. E quindi Jez non può abitarvi e da anni è costretto a vivere in una tenda, montata esattamente di fronte alla porta di casa, in quanto sfrattato anche dall'alloggio comunale d'emergenza.

Nonostante ciò il comune gli intima il pagamento della tassa sui rifiuti.

L'uomo, che danni lotta per avere giustizia sulla sua abitazione, non si arrende e si reca più volte presso gli uffici per chiedere spiegazioni illustrando la sua drammatica situazione, ma invano.

E ancora dopo 12 anni, si ritrova nell'impossibilità di risolvere i problemi che hanno impedito l'accesso alla sua casa (attendendo la relativa documentazione da parte del Comune) e a vivere in una tenda, dovendo comunque pagare i tributi al fisco.

"Praticamente - si sfoga sulle pagine del giornale - a Ceresera non posso avere residenza, né domicilio. Allora perché devo pagare le tasse?".

Presupposto del tributo sui rifiuti, come noto, è il possesso o la detenzione di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani.

E il Comune su tali presupposti è andato avanti e nel frattempo alla porta di Jez (o meglio alla tenda) ha bussato Equitalia, intimando il pagamento della Tares.


Foto: 123rf.com
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