Con una risposta scritta al question time, il viceministro dell'economia ha chiarito che la presunzione di possesso opera solo dal 2016

di Valeria Zeppilli - La nuova modalità di pagamento del canone Rai ha alimentato, tra i cittadini, accesi dibattiti, proteste e numerosi interrogativi.

Il fatto che da quest'anno la tassa si pagherà a rate mensili caricate nella bolletta dell'energia elettrica preoccupava soprattutto per i controlli che si temeva sarebbero scattati sulla regolarità dei pagamenti effettuati negli anni precedenti.

I dubbi in proposito, in particolare, erano sorti a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario alle comunicazioni Giacomelli, il quale aveva precisato che iniziare a pagare correttamente il canone Rai a partire dal 2016 non può essere considerata una sanatoria rispetto alle evasioni degli anni precedenti, che resteranno comunque pienamente sanzionabili.

La questione, con l'obiettivo di risolverla, è divenuta quindi oggetto di una precisa interrogazione in commissione finanze alla Camera.  

Ma il viceministro dell'Economia ha tranquillizzato tutti: niente controlli sugli anni precedenti.

La presunzione di possesso per l'Agenzia delle entrate opera solo a partire da quest'anno e non può essere utilizzata per controllare i periodi precedenti. 

Restano salve, però, le azioni di recupero avviate prima dell'entrata in vigore della legge di stabilità 2016 (che contiene la riforma del pagamento). 

La risposta scritta al question time è stata sfruttata anche per ribadire che il superamento della presunzione di possesso dell'apparecchio televisivo è superabile solo attraverso una dichiarazione rilasciata ai sensi del testo unico di cui al d.p.r. n. 445/2000

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Canone rai: raccolta articoli
Valeria Zeppilli

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