Il Ministero dei trasporti fa chiarezza sul mancato rispetto del Codice della Strada da parte dei ciclisti
di Valeria Zeppilli - Spesso e volentieri i ciclisti, pur aggirandosi per le vie delle città, dimenticano di essere, anche loro, assoggettati al rispetto del codice della strada.

Tra le diverse violazioni che gli stessi talvolta pongono in essere con totale noncuranza vi è di certo quella di circolare contromano, senza rispettare i sensi unici di marcia.

Della questione ci siamo interessati anche in questo sito non molto tempo fa (leggi: "Biciclette contromano: è lecito oppure no? Il cosiddetto "controsenso ciclabile"").

Bene: c'è di nuovo che il Ministero dei Trasporti recentemente, con il parere numero 4635/2015, ha definitivamente sancito che è legittima la multa comminata al ciclista che circola in violazione del senso di marcia, senza che a tal fine rilevi che la sua condotta sia in concreto pericolosa o no.

Non rileva neanche il fatto che il Comune abbia installato un cartello stradale integrativo con il quale si deroghi al senso unico di marcia, creando una pista ciclabile a doppio senso sulla carreggiata stradale. È evidente, infatti, il pericolo alla circolazione che può derivare dal conflitto di segnaletica.

L'unico strumento per consentire ai ciclisti di circolare in senso opposto a quello delle auto è, semmai, quello di istituire una direzione obbligatoria per le auto, che renda chiaro all'automobilista che non tutta la strada è a sua disposizione.

La polizia, insomma, è chiamata a rapporto: occorre mettere da parte la vecchia "magnanimità" e divenire più rigidi nell'esigere il rispetto del codice della strada da parte di tutti coloro che vi sono tenuti.


Valeria Zeppilli

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