In Gazzetta Ufficiale il decreto che vieta il rilascio e il rinnovo della patente a chi soffre di disturbi del sonno. In Italia ne soffre il 50% degli uomini

di Marina Crisafi - Chi soffre di disturbi del sonno potrà dire addio alla patente di guida. A stabilirlo è il decreto del ministero dei trasporti del 22 dicembre 2015, pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 9) il 13 gennaio scorso, in recepimento della direttiva europea 2014/85/UE (qui sotto allegato).

La patente di guida, si legge nell'art. 1 del decreto, non dovrà più essere rilasciata né rinnovata "a candidati o conducenti affetti da disturbi del sonno causati da apnee ostruttive notturne che determinano una grave ed incoercibile sonnolenza diurna, con accentuata riduzione delle capacità dell'attenzione non adeguatamente controllate con le cure prescritte". Ad effettuare le valutazioni sarà il medico sottoponendo i soggetti a particolare attenzione, per verificare se presentano sintomi riconducibili a sonnolenza diurna. Nei casi negativi o di lieve entità, il medico certificherà l'idoneità alla guida, altrimenti, in presenza di dubbi, l'accertamento verrà demandato alla commissione medica locale, la quale potrà anche autorizzare i soggetti affetti da sindromi moderate laddove dimostrino un adeguato controllo della sintomatologia presentata, se del caso, previa conferma tramite parere specialistico di strutture pubbliche.

In ogni caso, la validità della patente rilasciata o rinnovata non potrà superare i tre anni.

Vista come una piccola grande rivoluzione nell'ambito della sicurezza stradale e della salute dei pazienti, la novità rappresenta una risposta al problema dei "colpi di sonno alla guida" che secondo le recenti ricerche provoca oltre 17.300 incidenti stradali, con più di 12mila feriti e 250 morti.

In particolare, l'Osas (la sindrome da apnea ostruttiva) affligge il 50% degli uomini italiani e il 23% delle donne, e per gli scienziati è una vera propria "epidemia silente", associata a varie patologie e le cui dimensioni possono essere paragonate al diabete.

Tornando al decreto, lo stesso prevede analoghe restrizioni alla guida, anche per chi soffre di malattie neurologiche.

Nello specifico, si legge nel testo: "La patente di guida non deve essere né rilasciata né rinnovata a candidati o conducenti colpiti da gravi affezioni neurologiche di grado tale da risultare incompatibili con la sicurezza della guida".

Anche in tal caso, come per le apnee notturne, la commissione medica locale, avvalendosi eventualmente di visite specialistiche presso strutture pubbliche, potrà "autorizzare la guida in relazione allo stato evolutivo e alle capacità funzionali possedute, previa valutazione della compatibilità della sintomatologia sensitiva sensoriale, motoria e del trofismo muscolare dovuta a malattie neurologiche od a postumi invalidanti di interventi chirurgici o traumatici del sistema nervoso centrale o periferico, con la sussistenza di condizioni che possano far escludere pregiudizi per la sicurezza della circolazione".

In tali casi, però, gli interessati dovranno dimostrare "di essere in grado di azionare, in condizioni di sicurezza, i comandi del veicolo della categoria per la quale si richiede il rilascio o il rinnovo di validità della patente". La validità della patente, comunque, non potrà superare i due anni.

Il decreto del Ministero dei Trasporti del 22 dicembre 2015

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