Anche il reato ex art. 116 del Codice della strada tra le depenalizzazioni del Governo, ma scoppia il caso

di Marina Crisafi - Se è saltata l'abolizione del reato di immigrazione clandestina, che, come confermato dallo stesso ministro della giustizia Andrea Orlando a Omnibus su La7, si farà ma "ragionandoci" sopra e in un apposito pacchetto. E se è in dubbio, a seguito delle polemiche che l'hanno travolta, anche l'intenzione di depenalizzare la coltivazione della cannabis per chi la produce per usi terapeutici, ad essere confermato, almeno in queste ore, è la cancellazione del reato di guida senza patente.

Ma anche su questo fronte, si apre un vero e proprio caso.

Come ricordato oggi da Dino Martirano sul Corriere della Sera, l'art. 116, 15° comma, del Codice della Strada prevede la sanzione penale dell'ammenda da 2.257 euro a 9.032 euro, per chi si trova alla guida senza aver conseguito la corrispondente patente, ovvero per chi l'ha vista revocare o non l'ha rinnovata per mancanza dei requisiti fisici e psichici.

Il decreto messo a punto da Orlando e compagni, che, salvo slittamenti dell'ultimo minuto, dovrebbe approdare per il sì definitivo nel Cdm del 15 gennaio prossimo (anche perché la delega al Governo scade il 17), mira a trasformare il reato in mera sanzione amministrativa, salvo recidiva.

In tal caso, come prevede la disposizione del codice della strada, chi verrà beccato più di una volta (bastano due nell'arco di un biennio), rischierà la pena dell'arresto fino a un anno. Per chi invece verrà pizzicato la prima volta, a seguito della modifica, non ci saranno conseguenze penali, ma una multa oscillante dai 5mila ai 30mila euro. Una sanzione così salata da fungere, a detta del Governo

, da maggior deterrente rispetto al carcere, ma i giochi non sono affatto chiusi, perché la depenalizzazione sembra entrare in conflitto con il reato di omicidio stradale (che si avvia al sì definitivo alla Camera entro fine mese) che prevede da 15 a 30 anni di sospensione e finanche "l'ergastolo" della patente per chi si macchia di tale reato. Sulle colonne del Corriere, la presidente della commissione giustizia della Camera, la pieddina Donatella Ferranti, spiega che la guida senza patente in caso di incidente mortale rappresenta comunque un'aggravante dell'omicidio, ma ciò scatenerà molto probabilmente il fronte dei "no" che già ha fatto fare dietrofront sugli altri punti.

Tutto da vedere dunque, e sul tavolo del Cdm di venerdì non mancheranno le sorprese.

Intanto restano ferme le altre depenalizzazioni, che elimineranno dal codice penale e dalle leggi speciali, una lunga serie di reati, dall'ingiuria agli atti osceni in luogo pubblico, passando per le omissioni conributive entro i 10mila euro, per trasformarli in illeciti civili e amministrativi.


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