Rinnovata tutta la strategia del contrasto all'evasione. In allegato la circolare delle entrate

di Marina Crisafi - Il fisco userà i propri 007 anche sui social network per contrastare all'evasione. Ma non solo. Le presunzioni nelle verifiche saranno messe all'angolo, sarà incentivato il confronto preventivo e le verifiche sugli immobili e i conti correnti saranno svolte con i guanti, puntando l'attenzione sulle grandi frodi e non sui piccoli importi. Più tempo anche per la voluntary disclosure che sarà chiusa entro il 30 settembre. Sono queste le principali strategie adottate dall'Agenzia delle Entrate per la prevenzione e la lotta all'evasione, contenute nelle linee guida pubblicate ieri con la circolare 16/E (qui sotto allegata) che rappresentano un vero e proprio manuale di condotta per i vari uffici territoriali.

Cuore nevralgico del contrasto saranno le banche dati che serviranno a reperire le informazioni per gli accertamenti, ma che dovranno puntare verso un miglioramento qualitativo. Il direttore Rossella Orlandi invita cioè i suoi uomini ad un uso appropriato e all'apertura ad altre "fonti" di analisi, come quelle dei social network, Facebook in primis, ma anche Twitter e Instagram, canali privilegiati di indagine.

Si va verso un maggior "garantismo" per gli accertamenti su case e immobili, con una focalizzazione sul confronto preventivo che, precisa la circolare, "costituisce la modalità istruttoria più valida" perché permette al contribuente di fornire chiarimenti e documenti utili a inquadrare più realisticamente le fattispecie oggetto di stima, pervenendo così a valutazioni "trasparenti e sostenibili".

Oltre al contraddittorio, tuttavia, si avvisa, sarà possibile procedere "anche all'accesso presso l'immobile (con le garanzie previste per gli accessi presso le abitazioni private) o l'azienda oggetto del controllo al fine di reperire ulteriori informazioni non ritraibili esclusivamente attraverso la documentazione o gli elementi in possesso dell'ufficio". Ciò solo nei casi di elevato scostamento, comunque, tra quanto dichiarato e il valore stimato.

Quanto agli accertamenti bancari, infine, l'amministrazione punterà sui "pesci grossi", ricorrendo alle indagini "solo a valle di un'attenta analisi del rischio dalla quale possano emergere significative anomalie dichiarative e quando è già in corso un'attività istruttoria d'ufficio".

Circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 16/E/2016

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