Invece del disabile può beneficiare delle agevolazioni il familiare che ne sostiene la spesa se costui è a suo carico a fini fiscali

I benefici (Irpef, Iva, bollo, imposta di trascrizione) riconosciuti dalla legge tributaria nei confronti delle persone con disabilità (per approfondimenti: Legge 104: le agevolazioni fiscali per i diversamente abili e i loro familiari) coinvolgono anche i familiari se queste persone ne sono "a carico".


Invece che la persona con disabilità, può beneficiare delle agevolazioni il familiare che ne sostiene la spesa, a condizione che il portatore di handicap sia a suo carico ai fini fiscali


"Fiscalmente a carico" è il disabile che abbia un reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 euro, limite nel quale non vanno considerati i redditi esenti, come, per esempio, le pensioni sociali, le indennità (comprese quelle di accompagnamento), le pensioni e gli assegni erogati ai ciechi civili, ai sordi e agli invalidi civili.


Se il limite di reddito viene superato, le agevolazioni spettano unicamente al disabile: per poterne beneficiare è necessario, quindi, che i documenti di spesa siano a lui intestati e non al suo familiare.

Se più disabili sono fiscalmente a carico di una stessa persona, quest'ultima può fruire, nel corso dello stesso quadriennio, dei benefici fiscali previsti per l'acquisto di autovetture per ognuno dei portatori di handicap a suo carico.


La detrazione Irpef per i figli a carico


Il contribuente che ha figli fiscalmente a carico ha diritto a una detrazione dall'Irpef il cui importo varia in funzione del suo reddito complessivo, ossia diminuisce con l'aumentare del reddito, fino ad annullarsi quando il reddito complessivo arriva a 95.000 euro.


La detrazione di base per i figli a carico è attualmente pari a 1.220 euro, per il figlio di età inferiore a tre anni, 950 euro, se il figlio ha un'età pari o superiore a tre anni.

Se in famiglia ci sono più di tre figli a carico, questi importi aumentano di 200 euro per ciascun figlio, a partire dal primo

Per il figlio disabile, riconosciuto tale ai sensi della legge n. 104 del 1992, si ha diritto all'ulteriore importo di 400 euro.


Per determinare la detrazione Irpef effettiva è necessario moltiplicare la detrazione teorica per il coefficiente che si ottiene dal rapporto tra 95.000, diminuito del reddito complessivo, e 95.000.

Se i figli sono più di uno, l'importo di 95.000 euro indicato nella formula va aumentato per tutti di 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo. Pertanto, sarà pari a 110.000 euro nel caso di due figli a carico, a 125.000 per tre figli, a 140.000 per quattro, e così via.


La ripartizione tra i genitori

La detrazione per i figli si ripartisce al 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati. In caso vi sia accordo tra le parti, è tuttavia possibile attribuire tutta la detrazione al genitore che possiede il reddito più elevato. Si tratta di una facoltà tesa a consentire il godimento per intero delle detrazioni nel caso che il genitore con il reddito più basso si trovi, ad esempio, in una situazione di "incapienza" dell'imposta


L'incapienza

Si ha incapienza quando l'importo complessivo delle detrazioni, di cui un contribuente può beneficiare, è maggiore all'imposta lorda. In queste situazioni, l'importo eccedente non può essere chiesto a rimborso o a compensazione di altri tributi, né è possibile riportarlo nella successiva dichiarazione dei redditi. In sostanza, parte delle detrazioni spettanti vanno perse.


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