La Corte d'appello di Lecce condanna un'agenzia di stampa per aver sfruttato l'immagine senza autorizzazione
di Valeria Zeppilli - Attenzione giornalisti! Prima di pubblicare le immagini altrui pensateci due volte..

Con la sentenza numero 280/2015, infatti, la Corte di Appello di Lecce ha condannato un'agenzia di stampa a risarcire gli ospiti di un'autovettura, fotografati mentre, ignari, erano in viaggio per le vie della città. 

L'idea era quella di raccontare ai lettori gli ingorghi e il caos che nelle strade della penisola si creano in occasione dello shopping natalizio. Con una bella foto che confermasse visivamente il racconto. 

Ma i soggetti dell'immagine (due donne e un ragazzino) non ci stanno. E i giudici dei due gradi di giudizio danno loro ragione. 

La pubblicazione dell'immagine priva di consenso, infatti, è da considerarsi illecita e comporta il risarcimento dei danni patrimoniali subiti dalla "vittima". 

Se non è possibile individuare specifiche voci di danno, oltretutto, per la Corte il risarcimento va individuato tenendo conto della somma presumibilmente richiesta come compenso per l'utilizzo della foto e da determinarsi in via equitativa, alla luce del fatto che l'immagine di ogni persona ha un suo proprio valore economico. 

A nulla sono valse le difese dell'agenzia di stampa: nessun interesse pubblico può essere ravvisato nel voler dimostrare, anche con la pubblicazione della foto, il caos degli ultimi giorni di festa. 

Le ragioni di utilità sociale che esonerano dall'obbligo del consenso sono altre. 

Oltretutto, nel caso di specie l'istantanea non era neanche idonea a raccontare le condizioni allarmanti di traffico, in quanto l'auto immortalata era circondata da soli pedoni e non in fila. 

La testata giornalistica va quindi condannata a risarcire il danno provocato dallo sfruttamento non autorizzato dell'immagine. 

Valeria Zeppilli

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