Le novità della proposta di legge sulla continuità degli affetti per i bambini in affidamento familiare verso l'approvazione alla Camera

Avv. Cristina Bassignana - Si avvia verso il sì definitivo la proposta di legge sulla continuità degli affetti per i bambini in affidamento familiare

La Camera, infatti, ha iniziato in questi giorni l'esame del ddl (n. 2957, qui sotto allegato), dopo il via libera ricevuto dal Senato nei mesi scorsi, e il respingimento (o l'invito al ritiro) di tutti gli emendamenti presentati dalle commissioni parlamentari (tra cui quello sulla c.d. "adozione mite"), con il fine di approdare all'approvazione del testo senza ulteriori modifiche, per non sfaldare il delicato equilibrio raggiunto a palazzo Madama, frutto di un lavoro complesso e organico, svolto con il contributo delle associazioni e delle voci competenti in materia, allungando così i tempi. 

La proposta, nata per rispettare le relazioni affettive che nascono tra un minore e la sua famiglia affidataria, mira a introdurre una sorta di "corsia preferenziale" per l'adozione da parte della stessa, laddove risulti impossibile ricostruire il rapporto con la famiglia d'origine, cercando così di ridurre i tempi al fine dell'interesse superiore del benessere del bambino (posto che circa il 60% degli affidi dura oltre i due anni previsti dalla legge) e "tenendo conto dei legami affettivi significativi e del rapporto stabile e duraturo consolidatosi tra il minore e la famiglia affidataria". 

Nello specifico, la proposta di legge all'esame prevede che, nel caso in cui, al termine del periodo di affido, il minore non possa rientrare nella famiglia di origine e il giudice lo dichiari adottabile, la famiglia affidataria possa chiedere di adottare il bambino affidato, previa valutazione della documentazione dei servizi sociali e ascolto dello stesso minore, laddove abbia compiuto 12 anni o di età inferiore se capace di discernimento. 

Una possibilità che eviterebbe così le fratture o i traumi che potrebbero derivare al minore (soprattutto dall'interruzione dei legami con la famiglia affidataria) e che è stata anche avallata dalla Corte Europea dei diritti dell'Uomo, la quale, con una sentenza del 2010, ha riconosciuto le ragioni di una coppia di coniugi che, dopo essersi presi cura di un minore per quasi due anni, attraverso l'affidamento, si erano visti "scavalacati" in sede di adozione da un'altra famiglia estranea al bambino. 

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Il testo della proposta di legge sulla continuità degli affetti
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