Approvati ieri dal Governo gli ultimi cinque decreti previsti dalla delega fiscale che cambiano il rapporto tra fisco e contribuenti

di Marina Crisafi - Si è concluso ieri il rush finale del Governo sulla delega fiscale, con l'approvazione definitiva dei cinque decreti attuativi residui, ossia quelli sulla riscossione, le agenzie fiscali, le sanzioni, l'evasione e la revisione della disciplina del contenzioso tributario, completando così il "pacchetto" dei provvedimenti previsti dalla riforma.

Interpello, mediazione obbligatoria, esecutività immediata delle sentenze, niente anatocismo e cartelle più leggere ma anche stretta sulle sanzioni per le frodi fiscali. Queste le principali novità introdotte dai testi approvati che rimangono sostanzialmente invariati nei contenuti rispetto a quelli approvati nel secondo esame del Cdm del 4 settembre scorso, date le lievi "limature" apportate dalle commissioni parlamentari nell'ultimo parere.

Ecco, in sintesi, le novità introdotte dai decreti:

Sanzioni

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Una delle conseguenze del decreto è il giro di vite sulle frodi e, per contro, l'innalzamento delle soglie di punibilità per gli omessi versamenti di Iva (da 50 a 250mila euro) e delle ritenute (da 50 a 150mila euro) previste a favore di chi, a causa della crisi economica, non ha sufficiente liquidità per pagare le imposte.

Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, invece, i contribuenti che si metteranno in regola col fisco, ponendo rimedio a omissioni ed errori nel breve termine, pagheranno meno.

Le nuove regole sulle sanzioni saranno applicate a partire dall'1 gennaio 2017, mentre le soglie di punibilità verranno innalzate subito, con l'entrata in vigore del decreto.

Contenzioso tributario

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Il decreto attuativo sul contenzioso tributario introduce una grande novità: l'estensione a tutte le contestazioni comprese quelle sui tributi locali e quelle catastali dello strumento della mediazione tributaria, indipendentemente dall'ente impositore, e dunque anche ad Equitalia. La conciliazione sarà ammissibile anche in appello, mentre fino ad oggi era prevista solo per il primo grado.

Novità in arrivo anche per le sentenze che saranno immediatamente esecutive e potenziato altresì lo strumento dell'interpello, con la suddivisione in 4 categorie (ordinario, probatorio, antiabuso e disapplicativo) e la riduzione dei tempi di risposta con l'applicazione della regola del silenzio-assenso (leggi anche Delega fiscale: ecco la riforma del contenzioso tributario).

Riscossione

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Molte le novità che interessano i contribuenti sul fronte della riscossione. Il decreto attuativo infatti pone fine all'anatocismo sulle cartelle (che arriveranno via pec) e riduce l'aggio spettante ad Equitalia dall'8% al 6%. Nello specifico, la percentuale sarà comunque variabile: passando dall'1% in caso di riscossione spontanea, al 3% per quella coattiva per chi provvederà a pagare entro i 60 giorni dalla notifica della cartella e arrivando al 6% laddove si supererà tale scadenza. Nonostante la modifica, tuttavia, il bilancio di Equitalia non subirà variazioni in quanto sarà l'Agenzia delle Entrate a sopperire alle perdite conseguenti alla diminuzione con un contributo massimo di 125 milioni di euro fino al 2018.

Ma non solo. Altra novità aggiunta in corsa, a seguito delle richieste delle commissioni parlamentari, è la possibilità per i contribuenti di ottenere una rateizzazione bis in caso di mancato completamento del precedente piano di rientro. Al fine di andare incontro alle esigenze dei cittadini in difficoltà coi pagamenti dei debiti, è stato previsto infatti che per le somme non ancora versate, oggetto di piani di rientro da cui si sia decaduti nei 24 mesi antecedenti l'entrata in vigore del decreto, su istanza degli stessi contribuenti possa essere concessa una nuova rateizzazione, ripartita fino a un massimo di 72 rate mensili, dalla quale però si decadrà in caso di mancato pagamento anche di sole due rate.

Agenzie fiscali

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Col riordino delle agenzie fiscali, sempre nell'ottica di favorire l'adempimento spontaneo da parte dei contribuenti (c.d. compliance) e porre un freno all'evasione fiscale, il decreto punta a fissare nuove regole sull'organizzazione interna, riducendo il numero dei dirigenti rispetto al totale del personale impiegato.

Evasione

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L'ultimo decreto legislativo della delega fiscale mette in capo al Governo la predisposizione di un programma teso a riordinare (annualmente) le spese fiscali, in modo da eliminare quelle ingiustificate e a monitorare con costanza i risultati della lotta all'evasione fiscale. In merito, infatti, si fissa l'obbligo per l'esecutivo di effettuare verifiche e presentare ogni 5 anni, nell'ambito dei documenti di finanza pubblica, i risultati del monitoraggio annuale al fine di quantificare le risorse recuperate e destinarle ad apposito fondo.


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