Si tratta dell'acconto del 70% previsto dalla legge quale rimborso da parte dello Stato per le spese sostenute per il funzionamento degli uffici giudiziari

di Marina Crisafi - Sono pronti a rimpinguare le casse dei Comuni i 60 milioni di euro erogati dallo Stato quale acconto per le spese sostenute per la gestione degli uffici giudiziari nel 2013.

Ad autorizzare l'erogazione dei fondi è il ministero della Giustizia con decreto adottato, nei giorni scorsi, "in linea con gli intendimenti del ministro", dal direttore generale delle risorse materiali beni e servizi del dipartimento dell'organizzazione giudiziaria.

Lo stanziamento complessivo, spiega una nota del ministero, è stato fissato in attuazione della legge n. 392/41 che prevede che l'importo annuale che lo Stato corrisponde ai Comuni per le spese necessarie per il funzionamento degli uffici giudiziari debba essere erogato in due rate: "la prima come acconto del 70% dello stanziamento assegnato e la seconda come conguaglio".

La ripartizione dell'acconto del 70% tra i vari enti locali è stata effettuata, come risulta dalle tabelle di dettaglio allegate alla bozza del decreto, sulla base dello specifico e complessivo stanziamento di bilancio 2014, considerando anche "il mutato assetto della geografia giudiziaria".

In sostanza, dei 58.418.821,13 milioni di euro (questa la somma esatta erogata): 27 andranno alle sedi di corte d'appello, 26 alle sedi dei tribunali e 3 milioni, complessivamente, ai Comuni con le sezioni distaccate di tribunale e sedi degli uffici del giudice di pace. Altri tre milioni, infine, verranno erogati a titolo di rimborso ai Comuni nei quali gli uffici del tribunale o della sezione distaccata sono stati soppressi


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