Le autorità elvetiche pubblicheranno su internet i nomi dei proprietari alla ricerca degli eredi. Altrimenti i soldi andranno allo Stato

di Marina Crisafi - Se c'è chi ha lontani parenti in Svizzera o qualche zio o nonno emigrato negli anni '60 e del quale si sono perse le tracce si faccia avanti. Le banche svizzere infatti hanno "scoperto" sui propri conti correnti qualcosa come 400 milioni di franchi (poco meno se convertiti in euro) che non si sa da dove provengano e che si trovano da oltre 50 anni su depositi (c.d. "conti dormienti") che nessuno ha mai movimentato.

Trovato il tesoro, ora le autorità elvetiche hanno deciso di mettersi alla ricerca dei proprietari, o più probabilmente degli eredi visto il tempo trascorso, e vincendo la tradizionale rigidità sulla privacy, hanno deciso di "svelare" a breve, su un apposito sito internet i nomi dei titolari scomparsi, in modo da poter assegnare il denaro ai legittimi eredi.

Chi dovesse ritenersi titolato a rientrare in possesso delle somme, pertanto, potrà presentare domanda ad hoc che verrà vagliata dalle autorità svizzere. Laddove, invece, non venissero reclamate da nessuno entreranno a far parte del patrimonio dello Stato.

Ma attenzione. È inutile fare i furbi ricordando improvvisamente di avere un lontano prozio del bisnonno che forse era emigrato in Svizzera in quegli anni o millantando parentele inesistenti.

Le banche svizzere si sa sono rigide, per antonomasia, e hanno previsto controlli molto stringenti.

Quanto alle origini di questo denaro parcheggiato da oltre mezzo secolo, è ancora giallo.

Esclusa l'ipotesi che si tratti di beni appartenenti alle famiglie ebraiche perseguitate all'epoca della Shoah, si pensa possano appartenere a cittadini svizzeri (o emigrati nella confederazione) privi di discendenti, ma si fa strada anche una possibile provenienza illecita che potrebbe non solo mettere in imbarazzo ma anche creare grattacapi agli eventuali eredi. 


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